SERATA AL TEMPO DEL CORONAVIRUS

Rossana Contessi
4 min readMar 16, 2020

Sono le undici di sera, quasi..sto vedendo la fine di una lunga giornata che mi è sembrata piena di nulla..Ho aperto gli occhi più o meno alla stessa ora che li apro nei giorni di lavoro, solo che oggi non è giorno di lavoro,è domenica.

Sono a casa da dieci giorni, ma non sono in malattia, nè in ferie..a dire il vero non sono nemmeno in vacanza o in pensione..sono in quarantena insieme alla mia famiglia e alla maggioranza degli italiani. Sono solo dieci giorni, caspita…eppure da quanto mi sembra di stare in questa nuvola di nulla sospesa in un tempo irreale?Mi sembra che nemmeno vi sia un tempo, ma una lunga linea continua..o per dirla con Einstein, una macchia in espansione, solo che non è in comunicazione con molte altre macchie; sono qui relegata in una bolla magica a far finta che sto vivendo.

Invece non lo sto facendo affatto. Non sto andando al lavoro, non esco da diversi giorni..invece cucino tantissimo e faccio anche cucinare i miei di casa per tenerli occupati! Per evitare di finire questo periodo uccisa dal colesterolo e dal diabete faccio lunghe passeggiate, spessissimo da sola o in compagnia, ma a debita distanza, diciamo due metri, come vuole la legge. Non indosso mascherine, a che servirebbero, non sono malata, caspita,e praticamente non esco mai; sono dieci giorni che sono a casa e sono sana come un pesce, è sparita pure la tossetta mattutina, professionale..un pochino meglio di quella di un fumatore in astinenza! Se mi dovessi ammalare la dovrei indossare..se si trovassero! Come molte cose italiane anche questa è diventata una moda e un business ben presto, così nel momento dell’emergenza non si trovano e solo pochi se le sono accaparrate..non voglio pensare che se le è messe in saccoccia particolarmente chi vuol fare commercio, anche se sul web ogni tanto appare qualche pubblicità con commenti che non è carino nè educato riferire..

So di piccoli ospedali di provincia che non hanno mascherine e devono farle cucire dalle Oss più esperte che utilizzano teli verdi chirurgici e garze..roba da fronte della guerra delle banane! Si trovano costretti a rimandare indietro pazienti sospetti perchè non hanno mezzi per accoglierli..si sta facendo la guerra con le armi giocattolo, quelle col tappo rosso, per capirci , ma il nemico fa sul serio!!

Il nemico, lui, ha nome e numero di matricola, si chiama COVID 19, sigla che sta per COrona VIrus (20)19 , è scoppiato in Cina un mese e mezzo fa, quando noi ancora spiegavamo cosa fosse coi disegnini..adesso è qui e noi lo stiamo combattendo con tutte le nostre forze e buona volontà, ma purtroppo equipaggiati come Brancaleone e la sua mitica armata. Perchè questo virus non lo conoscevamo mica, stiamo andando avanti solo con l’esperienza che i medici che ci sono passati trasmettono ai colleghi. Pare che un antireumatico ed un antivirale siano buoni coadiuvatori.. tutto è affidato al nostro sistema immunitario, come ogni virus che si rispetti e le influenze che ognuno di noi ha al proprio attivo ne sono piena dimostrazione. Antiinfiammatori e vari prodotti da banco sono le pistole col tappo rosso con cui tentiamo di fare qualcosa, in realtà il corpo deve fare da sè e dipende tutto da come stai quando ti becca! Esattamente come col COVID 19. Questo mascalzoncello di un virus è estremamente contagioso, ha molte vie di accesso, non solo quelle respiratorie..anche se io credo che pure quando si è molto raffreddati sia buona pratica non toccarsi occhi, naso e bocca, quindi tossire in faccia ai vicini o starnutire facendo la doccia ai presenti non è molto carino, come pure andare in giro malati..vabbè, sto divagando..

..e insomma sto qui, ormai si è fatta notte fonda e la mia mente tenta di viaggiare, visto che i piedi hanno percorsi limitati..sto sognando ad occhi aperti la ripresa delle attività alla fine di questo incubo, il desiderio di vedere i miei pulcini e quelli che già sono un pochino galletti..come avrete capito sono una maestra col cuore posato sulla cattedra a fissare i banchi vuoti, a distanza ovviamente, tanta distanza quanta ne possa contenere un sogno! Li vedo sperando che non debbano combattere contro questo mostro, perchè io, semplice maestra momentaneamente in panchina, non potrei resistere al pensiero di perdere anche una sola di queste piccole pulci salterine! Nè di perdere le loro mamme, i papà, nonni, fratelli o sorelle..

E nella notte fonda, quando fuori non si sente volare nemmeno una mosca, nemmeno i motorini dei soliti birbaccioni, nemmeno le macchine dei tiratardi, nemmeno il rumore dei cancelli automatici che si richiudono alle spalle dopo una serata da amici..nella notte fonda sento solo respirare il cane sul divano e la stufa che lascia cadere sul fondo l’ultimo frammento di legna..Nella notte sento respirare il mio respiro e penso stranamente a domani, alla passeggiata che mi aspetta, alla natura che sta sbocciando prorompente,ai fiori..all’acqua della fontana che scorre lentamente, al rumore delle siepi tagliate..ai primi passi di mio nipote, al sorriso di Samuele, suo fratello, di cui mi mancano gli abbracci e perfino i capricci..

Ho capito..è ora di dormire..

Buonanotte Italia..

Rossana Contessi

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