UNA NUOVA RAGAZZA IN PAESE

Rossana Contessi
4 min readNov 20, 2019

Racconto scritto dai bambini della classe 5^D della Scuola Primaria “Carlo Collodi” di Stimigliano (Rieti).

Ciao ragazzi, mi chiamo Roberta e oggi vi racconterò il mio primo giorno nella scuola che i miei genitori hanno scelto per me, la “Gallo Collodi”..beh, almeno così la chiamavo io prima!

Mi sono svegliata molto allegra emozionata.. sono da poco arrivata in questo paese quindi avrei conosciuto nuovi amici. Mi sono fatta velocemente la doccia, mi sono vestita e sono scesa in cucina, ho fatto colazione e sono uscita a prendere il pulmino.

Quando sono salita due ragazzi, chiamati “affettuosamente” Kevin e Bullone, hanno iniziato a prendermi in giro perché ero nuova e volevano farmi capire chi comandava.. Bah..

Ho reagito d’ istinto rispondendogli male. Nel frattempo il pulmino è arrivato a scuola e i due bulli presi dalla furia sono scesi arrabbiati.

Arrivata sulla porta della classe hanno provato a spintonarmi e io ho fatto finta di niente. Ho subito capito che stavo rischiando di non star bene in quella scuola , ma non mi abbattei e ci risi su. Dentro di me dissi :”Perché mi danno fastidio ? Chissà forse si divertono ?” E ridacchiai fra me e me per nascondere la preoccupazione.

Abbiamo iniziato la lezione e la maestra ci ha fatto prendere il libro di lettura a pagina 37 . Mi ha fatto iniziare a leggere ed io ho cominciato a balbettare perché conoscevo poco la lingua e poi..quel mio vecchio difetto..così tutti hanno iniziato a ridere e prendermi in giro per il modo di leggere .

È arrivata l’ora del pranzo e siamo andati a mensa. I bulli mi hanno rovesciato il cibo per terra. Subito sono arrivati Francesco e Giulia che mi hanno aiutata a ripulire e hanno diviso con me il loro pranzo. Allora “i soliti” si sono arrabbiati e hanno cominciato a strattonare Francesco: il mio nuovo amico non ha voluto alzare le mani. Fortunatamente è arrivata la maestra che li ha divisi e ha messo i bulli in punizione. Finita la mensa era l ora di motoria e la maestra ci ha fatto formare le squadre per giocare a palla avvelenata: io stavo con Francesco e Giulia mentre nell’ altra squadra giocavano Kevin e Bullone. Mi avevano proprio preso di mira tirandomi con violenza i palloni che io riuscivo fortunatamente a schivare.. ad un certo punto mi stava per colpire un pallone in faccia e Francesco mi salvò bloccando la palla. Anche se a fatica la mia squadra vinse. Una gran soddisfazione, vedere come “rosicavano”!!

Tornavo a casa sempre molto triste e preoccupata, ma non volevo dirlo ai miei genitori per non farli stare in pensiero.. avevano sempre così tante cose da pensare!! Allora per svagarmi andai al parco con la speranza di incontrare Francesco e Giulia.

Ma loro ancora non erano arrivati e mentre ero sull’altalena arrivarono i bulli. Speravo non mi vedessero, mi misi anche il cappuccio sulla testa e cercai lentamente di filarmela, ma mi videro e mi rincorsero, bloccandomi. Iniziarono ad insultarmi pesantemente sul fatto di balbettare quando leggevo e di non capire le parole e il contenuto delle letture fatte. Mi rannicchiai per difendermi. Per fortuna avevo le cuffiette così sentivo gli insulti in lontano sottofondo…ma anche e soprattutto la mia musica preferita! Loro infuriati dal fatto che non reagivo, se ne andarono.

Un giorno, presa dalla disperazione avevo quasi pensato di parlare con i miei genitori e spifferare l’accaduto.. ci sarebbe voluto del coraggio!!

Intanto che riflettevo sul da farsi il tempo passava senza riuscire a decidermi.. ma un giorno, in un piccolo corridoio dove i bulli continuavano a prendermi in giro e a spintonarmi come al solito, il Preside, che per caso passava di là, vide la scena e li portò immediatamente in presidenza convocando i loro genitori.. così furono sospesi e per una settimana non vidi le loro facce.

Dopo qualche mese imparai a leggere, scrivere e a parlare italiano, senza offendermi troppo, ma ridendo dei miei stessi errori!!

Al ritorno dei ragazzi, tutti noi della classe notammo il loro nuovo atteggiamento: erano vestiti in maniera più accurata ed erano più gentili nei modi e con le parole. Vennero da me e si scusarono chiedendo perdono per tutto il dolore che mi avevano causato. Il loro sguardo era sincero e le loro parole erano vere… accettai così le loro scuse.

“Ti promettiamo che non daremo più fastidio a nessuno! Abbiamo capito che avevi delle difficoltà…che mica eri una stupida..” quasi commossa dalle loro parole, chiesi loro:” Volete diventare miei amici?” e loro risposero:” Siiiiiiiii!!!!”

PS⸖ “VVB ragazzi!!!!”

PPS⸖ ADESSO LA SCUOLA E’ UN POSTO BELLISSIMO!!!!!

To be continued…. (chissà, perchè no?)

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